Partita iva comunitaria

Partita iva comunitaria. In ambito aziendale, ma non solo è importante conoscere le informazioni connesse al discorso fiscale. La partita iva comunitaria è necessaria non solo per i contesti d’impresa ma anche per tutti coloro che svolgono lavori autonomi. In ogni caso è importante conoscere tutte le situazioni connesse a tale argomento. In particolare, se volessimo fornire una spiegazione di cosa sia la partita iva comunitaria potremmo dire che si tratta di un tipo di partita iva che permette di intraprendere azioni commerciali intracomunitarie. Tale prerogativa è solo appannaggio dei paesi appartenenti alla Comunità Europea.

partita iva comunitaria

Partita iva comunitaria alcune informazioni

Forniamo alcune informazioni circa la partita iva comunitaria. Tutti coloro che vogliono intraprendere un’attività che intrattenga rapporti con l’estero devo avvalersi di partita iva comunitaria. Prima di far ciò bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate tale necessità. Per poter aprire tale tipo di regime fiscale è necessario effettuare un’iscrizione al VIES. Quest’ultimo non è altro che un programma elettronico grazie al quale è possibile convalidare l’apertura della partita iva.

A quali obblighi sono sottoposti gli individui che possiedono tale tipo di partita iva comunitaria. Questi sono obbligati a presentare un resoconto trimestrale delle operazioni svolte fino a quel momento. All’interno di tali resoconti devono comparire non solo le operazioni di vendita, ma anche quelle di acquisto.

Per agevolare la gestione di questi obblighi, è possibile utilizzare software gestionali come SoftShop. SoftShop è un gestionale per le aziende che offre una soluzione integrata per la gestione del magazzino e delle operazioni fiscali. Con questo software, è possibile registrare facilmente tutte le operazioni di vendita e acquisto, generare automaticamente i resoconti trimestrali richiesti dalle autorità fiscali e avere sempre una visione completa e aggiornata delle attività aziendali. Inoltre, SoftShop consente di generare automaticamente i documenti fiscali come fatture e ricevute, semplificando ulteriormente la gestione degli adempimenti fiscali.

Come richiederla?

Ma quali sono i passi da compiere per ottenere tale regime fiscale? Prima di tutto bisogna iscriversi al VIES. Quest’ultimo svolge il ruolo di una grande banca dati all’interno della quale sono conservati tutti i dati relativi alle varie partite iva. Grazie a questo sistema è possibile effettuare controlli e compiere transazioni extracomunitarie.

Per poter accedere a tale programma è necessario effettuare un iscrizione e successivamente un login sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Tale servizio è valido solo per coloro che sono già in possesso di partita iva e che vogliono procedere con l’attivazione di quella comunitaria.

partita iva comunitaria

Nel caso in cui non si possieda affatto la partita iva è necessario procedere richiedendola. Solo dopo questo preliminare passaggio sarà possibile iscriversi al VIES e procedere con i successivi passi.

Chi può richiederla?

Non tutti possono richiedere la partita iva comunitaria. Per questo motivo è importante chiarire quali siano i soggetti a cui essa può spettare. Per chiarire tale aspetto bisogna affermare che questa può essere richiesta solo da soggetti operanti nel territorio italiano.

Nel caso in cui i soggetti che la richiedono non risiedono in Italia possono procedere per tali vie:

  • identificano un rappresentante fiscale il cui compito è quello di fare da intermediario tra L’Italia e l’estero
  • oppure presentano una richiesta di identificazione diretta mediante un modello ANR.

Verificare una partita IVA comunitaria e nazionale

Stiamo parlando di un particolare tipo di partita IVA che richiede una specifica verifica. Quest’ultima viene iscritta in un registro internazionale denominato VIES. All’interno di questo registro ci sono tutte le partite IVA dei diversi paesi che aderiscono a tale protocollo finanziario. Grazie a questo sistema è più semplice verificare l’esattezza di una partita IVA e verificare inoltre se un soggetto è abilitato ad operare all’estero.

Per ottenere la verifica è possibile collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta effettuato l’ingresso è prevista per tutti la possibilità di verifica per le partite IVA nazionali e comunitarie. A tal punto è sufficiente scegliere il tipo di partita IVA da verificare. Per fare ciò bisogna inserire i numeri della stessa partita IVA all’interno del sistema. In questo modo si otterranno i dati relativi al codice di verifica. Il servizio in questione è del tutto gratuito e non è necessario effettuare prima una registrazione.

partita iva comunitaria

Nel caso di assenza di una partita IVA, anche se valida in Italia, questo registro internazionale affermerà che la stessa partita IVA non è valida. Apparirà allora un messaggio derivante dal fatto che essa non è valida al di fuori dei confini nazionali.

Iscrizione al VIES

Secondo quanto recita l’art. 27 del decreto legge n. 78/2010, l’iscrizione al VIES è obbligatoria dal 1° Gennaio 2021, per chiunque intende fornire servizi o prodotti ad altri paesi europei. Nel caso di mancata iscrizione VIES, e quindi nel caso di mancato possesso di Partita IVA comunitaria non si potranno quindi effettuare operazioni in Europa, ma ci si dovrà limitare ad operazioni domestiche.

Capiamo ora come procedere per l’iscrizione al VIES. Stiamo parlando di una procedura abbastanza intuitiva. Questa può essere svolta direttamente da colui che possiede la Partita IVA attraverso l’apposito servizio online messo a disposizione daLl’Agenzia delle Entrate. Stiamo parlando allora di una procedura interamente gratuita.

Questo non è l’unico modo per accedere al servizio. In alternativa, si può delegare l’iscrizione al registro VIES ad un intermediario che abbia ottenuto l’autorizzazione dal soggetto possessore di partita IVA. Stiamo parlando ad esempio del Commercialista. Questi che può effettuare l’iscrizione per conto del suo cliente nel caso in cui questo non svolga autonomamente l’operazione.

In quest’ultimo caso, nonostante la procedura sia gratuita, si dovrà andare incontro ai costi di lavoro del commercialista. Spesso tali spese sono abbastanza ingenti, quindi sarebbe meglio procedere autonomamente con una simile operazione.

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