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Inventario di fine anno. Come di consueto, le imprese il cui periodo d’imposta coincide con l’anno solare, devono procedere, entro il 31 dicembre alla valutazione del magazzino in relazione alle giacenze di merci, semilavorati, materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti in corso di lavorazione, lavori in corso su ordinazione e prodotti finiti. Quindi, l’inventario di fine anno.
La valutazione delle merci ha lo scopo di verificare la corrispondenza delle reali giacenze di magazzino, occorre quindi considerare alcuni fattori durante l’inventario di fine anno:
In particolare la merce in viaggio, se di proprietà dell’impresa, va inclusa fra le rimanenze anche se non ancora pervenuta in magazzino.
Non si tiene invece conto nel computo dei beni che pur presenti in impresa (anche in depositi o in unità locali) siano giuridicamente di proprietà di terzi (beni in deposito, lavorazione o visione).
Nella tabella che segue riepilogo quanto detto per l’ inventario di fine anno:
Il formato in cui redigere l’inventario è libero, puoi farlo a mano, con il software gestionale di magazzino oppure tramite un file excel.
Dati obbligatori:
Distinguere materie prime, merci e prodotti finiti
Devi prestare molta attenzione e non seguire i consigli di chi ti dice di modificare il magazzino.
In caso di controlli, oppure, più semplicemente se porti in banca un bilancio con il magazzino gonfiato se ne accorgeranno molto facilmente.
Per prima cosa la tua banca controllerà anche i bilanci degli anni precedenti e poi – visto che i conti non tornano – probabilmente ti chiederà spiegazioni sui valori che hai indicato.
Alcuni istituti di credito hanno dei software che sono in grado di valutare lo scostamento del costo del venduto ed evidenziare le eventuali anomalie, anche se l’operatore è poco sveglio.
Viceversa abbassare il magazzino per pagare meno tasse ti creerà problemi con il fisco perché andrà ad incidere sui vari indici di credibilità della tua dichiarazione.
Anche il fisco usa dei software in grado di verificare se i dati di magazzino che hai indicato sono congrui con gli acquisti e le vendite.
Nel caso in cui l’azienda abbia l’obbligo di tenuta della contabilità di magazzino, l’importo dell’inventario di fine anno emerge dalla coincidenza con tali scritture contabili.
Nel caso, invece, non sia tenuta ai fini fiscali la contabilità di magazzino, la valutazione ha lo scopo di verificare la corrispondenza delle reali giacenze di magazzino.
Essa deve riguardare sia i beni presenti presso i magazzini dell’impresa (che presso i depositi e le unità locali) sia le disponibilità presso terzi (merci in conto deposito o in conto lavorazione).
Non rientrano nel computo i beni che pur presenti in impresa (o depositi o unità locali) siano giuridicamente di proprietà di terzi (beni in deposito, lavorazione o visione).
La merce in viaggio, se di proprietà dell’impresa, va inclusa fra le rimanenze anche se non ancora pervenuta in magazzino.
Anche se la tua imprese non è obbligata adempiere alla contabilità di magazzino, rimani sempre obbligato, indipendentemente dai valori, a compilare il prospetto delle rimanenze di fine anno.
Prospetto presente nella dichiarazione dei redditi dell’impresa.
Effettuare delle manovre illegali per alterare il magazzino in diminuzione ed in aumento è un grave errore.
La legge impone delle regole precise per la valutazione delle rimanenze di magazzino che impongono di utilizzare un metodo specifico di valutazione.
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