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Aprire un sito e-commerce si configura come una svolta per due semplici motivi: i costi di gestione più contenuti rispetto ai negozi “reali” e l’opportunità di agganciare clienti dal web. E il web, si sa, è un bacino di acquirenti potenzialmente infinito.
Tuttavia in qualunque business (e-commerce compresi) crearsi opportunità presuppone degli investimenti a monte. Di tempo, di studio, di strategia ma anche e soprattutto di denaro.
Aprire un sito e-commerce? Come fare? Ecco la guida pratica!
Abbiamo già detto che i costi alle spalle di un e-commerce, per quanto minori rispetto a quelli di un negozio fisico, sono reali, concreti. Perché un e-commerce sarà anche un negozio online, ma “online” non sempre è il sinonimo di “virtuale”. In un e-commerce gli investimenti e i conseguenti guadagni o perdite sono reali.
Vediamo quali sono questi costi reali che tu dovrai affrontare per aprire il tuo e-commerce.
Come fare per aprire un sito e-commerce? Alcuni consigli:
Come per un negozio fisico anche per uno online dovrai aprire la partita IVA. Tuttavia dovrai farlo solo a una determinata condizione: quella che le tue vendite non siano sporadiche ma un’attività regolare. Anche aver fatturato 10’000 € ma averlo fatto in una vendita una tantum non comporta l’apertura della partita IVA ma una semplice dichiarazione al fisco (purché tuttavia la transazione sia avvenuta nel proprio e-commerce e non una piattaforma di terzi tipo Subito.it o Kijiji).
La partita IVA consiste in
Gran parte del ricavato della vostra partita IVA verrà versata sotto forma di contributi previdenziali INPS.
Se tuttavia i vostri introiti annui non superano i 30’000 € potrete beneficiare di imposte ridotte col regime dei minimi.
Ovviamente anche l’apertura della partita IVA ha i suoi costi, così come l’iscrizione alla Camera di Commercio.
A patto che non siate voi stessi dei programmatori/web designers/web developers dovrete affidarvi a terzi per la realizzazione del vostro e-commerce. In tal caso far creare il vostro sito ex novo potrà costarvi fino ai 600-700 €. Se invece siete proprio a corto di budget potrete creare il vostro i commerce su CMS appositi (tipo Prestashop) a pochi euro.
Aprire un sito e-commerce: alcuni consigli pratici.
Costruito il vostro e-commerce dovrete poi acquistare un dominio su uno spazio di hosting. Costi? Dai 30 ai 70 €. Sconsigliamo in ogni caso i domini low cost in quanto facilmente “aggredibili” dai virus.
La manutenzione di un negozio, per quanto virtuale, ha comunque i suoi costi. Basti pensare che in un ipotetico importo di 10’000 € fino a 7000 € se ne andranno in:
Potrebbero essere molto utili le campagne pubblicitarie quando siete alle prese con l’aprire un sito e-commerce.
Non sono una spesa obbligatoria, ma sono un aiuto enorme per la brand awareness (ossia nel rendere noto il tuo e-commerce al cliente). Molto gettonate in tal senso sono le campagne di Facebook Ads, Google Adwords, Bing Ads… Occhio anche ai comparatori di prezzi, che possono essere il vero e proprio punto di incontro fra il tuo e-commerce e i clienti e farti fatturare.
Un ottimo esempio di campagna pubblicitaria in tal senso è fornito da Google Ads, ottimo strumento a cui riferirsi quando si vuole aprire un sito e-commerce.
Un preventivo Ads viene creato su misura in base alle esigenze di ciascun cliente. Talel preventivo viene stilato solo dopo un’approfondita analisi del sito e delle pagine di atterraggio, e non prima di aver fornito il giusto ascolto alle esigenze del cliente. A questo punto non si può prescindere dalla valutazione dell’obiettivo delle campagne.
L’obiettivo della Consulenza Ads consiste nel poter raggiungere il miglior risultato con un piccolo budget, ovviamente ciò dipende anche dalle possibilità di investimento.
In ogni caso, non potendo fornire delle linee guida canoniche circa le spese relative a simili campagne, proviamo a fornire qualche informazione base:
Spese variabili per aprire un sito e-commerce
La spesa è variabile e dipende da vari fattori:
Di solito questo importo si traduce in un canone mensile devoluto alla gestione della campagna, grazie a questo pagamento al consulente è permesso di migliorare il rendimento della campagna, in modo da redistribuire e abbassare costantemente il costo per click, aumentando al contempo la qualità degli stessi.
Ricapitolando potremmo dire che la possibilità di vendere online ha avuto un impatto positivo in moltissime realtà aziendali. Questo tipo di commercio ha semplificato l’esperienza di pagamento e ha permesso di modificare nettamente le abitudini del consumatore. E’ chiaro quindi che anche le piccole attività che scelgono ogni giorno di spostarsi, o affiancare il loro business, all’online possono trarre tantissimi benefici.
Quali sono quindi i principali vantaggi che possiamo trarre dall’aprire un sito e-commerce:
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