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Business Plan: cos’è? La sintesi del tuo progetto imprenditoriale, ma non tutti sanno pianificarlo e ne conoscono pienamente la sua funzione quanto la sua importanza.
Bentrovati! Topic della settimana sarà parlare un argomento molto importante; vedremo insieme, infatti, cos’è un Business Plan e come si pianifica.
Quando si parla di spirito imprenditoriale, non si fa riferimento solo all’idea vincente, ma bisogna fare i conti anche con altri fattori; l’idea di business deve prima di tutto essere validata, soprattutto per convincere potenziali investitori. Inoltre, tutto il progetto dietro il lancio di un nuovo progetto imprenditoriale deve necessariamente essere sintetizzato in un business plan.
La validazione dell’idea di business consiste nel verificare che l’idea sia effettivamente risolutiva del problema o della necessità del mercato e che sia sostenibile dal punto di vista economico. La validazione dell’idea può avvenire attraverso diverse modalità, come ad esempio il testing del prodotto o del servizio su un campione di potenziali clienti o l’analisi della concorrenza e dei trend del mercato.
Il business plan è un documento che sintetizza il progetto imprenditoriale e che descrive in dettaglio l’idea di business, il mercato di riferimento, il modello di business, la strategia di marketing, il piano finanziario e il team di lavoro. Il business plan serve a definire gli obiettivi dell’impresa, a stabilire i mezzi per raggiungerli e a organizzare le risorse disponibili in modo efficiente.
Infine, la convinzione dei potenziali investitori è fondamentale per garantire il successo di un progetto imprenditoriale, poiché gli investitori sono i soggetti che forniranno il finanziamento necessario per avviare e sviluppare l’impresa. Per convincerli, è necessario presentare loro un’idea di business valida e un business plan solido, che dimostrino la sostenibilità economica del progetto e il potenziale di crescita dell’impresa.
Gli investitori hanno un ruolo fondamentale nel business plan di un’impresa, poiché sono i soggetti che forniranno il finanziamento necessario per avviare e sviluppare l’impresa. Gli investitori possono essere di diverse tipologie, come ad esempio investitori istituzionali (banche, fondi di investimento, venture capital, etc.), investitori privati o business angel.
Nel business plan, gli investitori vengono coinvolti nel momento in cui l’impresa ha bisogno di finanziamento per avviare o sviluppare l’attività. In questa fase, l’impresa deve presentare agli investitori una proposta di investimento che descriva l’idea di business, il mercato di riferimento, il modello di business, la strategia di marketing, il piano finanziario e il team di lavoro.
Gli investitori valuteranno la proposta di investimento in base a diverse criticità, come ad esempio il potenziale di crescita dell’impresa, il livello di rischio, il ritorno atteso sull’investimento, la solidità del business plan e la competenza del team di lavoro. Se l’impresa riuscirà a convincere gli investitori, questi forniranno il finanziamento richiesto e entreranno a far parte della compagine societaria dell’impresa, avendo un ruolo attivo nella gestione e nello sviluppo dell’attività.
La pianificazione è un processo fondamentale per il successo di un’azienda, poiché permette di definire gli obiettivi dell’azienda, stabilire i mezzi per raggiungerli e organizzare le risorse disponibili in modo efficiente.
La pianificazione aiuta a identificare le opportunità e i rischi a cui l’azienda è esposta, a individuare le risorse e le competenze necessarie per sfruttare al meglio le opportunità e a mitigare i rischi, e a sviluppare una strategia per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Inoltre, la pianificazione consente di monitorare costantemente il progresso dell’azienda e di apportare modifiche alla strategia in caso di necessità, in modo da adattarsi alle condizioni di mercato in continua evoluzione e alle esigenze dei clienti.
In sintesi, la pianificazione è uno strumento indispensabile per il successo di un’azienda, poiché consente di definire gli obiettivi, stabilire i mezzi per raggiungerli, organizzare le risorse disponibili in modo efficiente, identificare opportunità e rischi e sviluppare una strategia per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Prima di commercializzare un qualsiasi prodotto/ servizio, sono necessari più step per conoscere il mercato in cui si vuole entrare, la situazione generale circa la concorrenza, qual è lo stato di avanzamento tecnologico in essere, e soprattutto in cosa ci si differenza dagli altri player presenti sul mercato. Ecco perché risponde alla domanda “business plan cos’è?”.
Tutta questa bella analisi deve essere poi presentata a potenziali investitori, e questi ultimi non sono soliti finanziare alla cieca i giovani imprenditori intraprendenti, a meno che non gli si presenta un business plan convincente! Che si tratti di business angels o venture capitalists, servono sempre dati estremamente validi prima di farli capitolare.
Pillole imprenditoriali –> Qual è la differenza fra un business angel e un venture capitalist?I business angels sono investitori, cosiddetti informali (le banche un istituto di credito corrispondono invece agli investitori formali), che hanno voglia di investire in startup innovative, mettendo a disposizione non solo una quota, ma anche le proprie capacità manageriali per aiutare la startup fortunella nella sua prima fase di vita: early stage.I Venture capitalists sono sempre investitori interessati a progetti imprenditoriali giovani e innovativi, soprattutto se ad alto capitale di rischio, a patto che si tratta di un’azienda in progress con molto potenziale, in modo da avere un buon ritorno sull’investimento (generalmente entro un anno). Rispetto alla prima tipologia di investitori, sono più ‘business’ e poco ‘angels’
Pillole imprenditoriali –>
Qual è la differenza fra un business angel e un venture capitalist?
Un business plan non serve a niente se redatto esclusivamente per un elevator pitch, ovvero il discorso con cui si presenta e promuove la propria idea di business ai potenziali investitori, ma si configura come una sorta di manuale d’istruzioni della propria azienda, in cui trascrivere le direttive da seguire per far funzionare la propria attività.
Ergo, si tratta di un documento importantissimo –ma -issimo per davvero– purtroppo troppo spesso trascurato, che consta di varie parti che adesso affronteremo insieme:
Nel business plan vengono fornite tutte le informazioni relative all’impresa che si vuole fondare, come ad esempio il tipo di azienda (impresa individuale, società a responsabilità limitata, società per azioni, etc.), i dettagli del progetto di business, le informazioni relative al fondatore dell’impresa (curriculum vitae, esperienze professionali, competenze, etc.) e l’analisi dello scenario di mercato, che descrive la situazione attuale del mercato, la concorrenza e le opportunità e i rischi a cui l’impresa è esposta.
Inoltre, nel business plan vengono descritte in dettaglio le caratteristiche del prodotto o del servizio che l’impresa intende commercializzare, le strategie operative e di marketing previste per il lancio e la promozione del prodotto o del servizio, il target di riferimento e i canali di distribuzione scelti per raggiungere il target.
Il business plan è un documento fondamentale per il successo di un’impresa, poiché consente di definire gli obiettivi, stabilire i mezzi per raggiungerli, organizzare le risorse disponibili in modo efficiente, identificare opportunità e rischi e sviluppare una strategia per raggiungere gli obiettivi prefissati.
La parte quantitativa del business plan è quella che descrive le previsioni economiche e finanziarie dell’impresa, cioè le stime sulla produzione, le vendite, i costi, i ricavi, i profitti e le perdite attesi nel medio-lungo periodo.
La parte quantitativa del business plan include il piano finanziario, che descrive le fonti di finanziamento dell’impresa (ad esempio il capitale proprio, il debito, gli investitori) e il loro impiego (ad esempio il finanziamento degli investimenti, il rimborso del debito, il dividendo agli azionisti), il budget di produzione, che descrive le quantità di prodotto o servizio previste per ogni periodo di tempo, e il budget di vendita, che descrive le quantità di prodotto o servizio previste per ogni periodo di tempo e il loro prezzo di vendita.
La parte quantitativa del business plan è fondamentale per valutare la sostenibilità economica del progetto imprenditoriale e per individuare le risorse e le competenze necessarie per sfruttare al meglio le opportunità e mitigare i rischi. Inoltre, il piano finanziario serve a monitorare costantemente il progresso dell’impresa e a apportare modifiche alla strategia in caso di necessità, in modo da adattarsi alle condizioni di mercato in continua evoluzione e alle esigenze dei clienti.
Maggiori dettagli
Abbiamo visto una prima suddivisione generale del documento, passiamo adesso ad un’analisi più dettagliata delle fasi che compongono il documento e aiutarci a capire un business plan cos’è.
La struttura si potrebbe sintetizzare in questo modo:
La fase è la sezione dedicata all’argomento di cui discutere. A sua volta, si suddivide in:
Ogni fase va argomentata ed esposte le finalità che sono state prefisse. Perciò, se prendiamo la prima fase relativa alla descrizione generica di progetto di business, va chiarito subito il ‘chi siamo’ , ‘cosa vendiamo’, ‘con chi concorriamo (e come stanno messi)’. Lo scopo è capire in cosa ci si differenzia alla luce di una comprensione totale del proprio mercato di riferimento.
E così si deve procede fino alle conclusioni; perciò, nel momento in cui si passa ad esporre le strategie di posizionamento e poi operative, bisogna avere ben chiare le direttive aziendali da adottare sia per quanto riguarda la produzione con eventuali magazzini, che la localizzazione e promozione tramite attività di marketing, con lo scopo di fornire concretamente gli assetti operativi nel medio/ lungo termine, elaborando anche un tasso di rischio e punto di pareggio (il tasso al di sotto del quale non scendere mai per non andare in perdita).
Si passa poi all’analisi della struttura aziendale in termini di risorse umane, per capire quali professionisti servono, quali sono le competenze richieste: in poche parole, una definizione chiara dei ruoli.
E ora, le note dolenti, ovvero: parliamo di finanziamenti. Abbiamo già visto chi sono gli investitori, formali e informali; a quest’altezza, il documento deve esplicitare da dove verranno presi (o si spera di prendere!) i finanziamenti per sostentare l’intera baracca.
Il documento si conclude con le note dolenti- parte seconda, ovvero le aspettative economiche nel periodo inserito. Siccome non viviamo solo di gloria e non siamo ancora in grado di fare la fotosintesi, l’azienda che abbiamo deciso di mettere su deve guadagnare. Perciò, è necessario fare una previsione dei possibili guadagni in relazione al periodo di attività preso in esame, tenendo bene presente che dovranno coprire sia il fabbisogno aziendale composto da costi di produzione, personale e margine di profitto.
In rischio maggiore cui si può incappare, anche se strutturalmente il documento risulta impeccabile, è di dire troppo o troppo poco. E poiché la virtù sta sempre nel mezzo, vi snoccioliamo al volo qualche consiglio utile per una pianificazione migliore.
1 La vera forza è la brevità: sii breve e conciso, condensa le informazioni necessarie senza perderti in voli pindarici soprattutto perché piani troppo vasti rischiano di puzzare di inattuabilità.
2 Tutte le info aggiuntive inseriscile in un appendice: ad esempio, le ipotesi sui guadagni ipotizzati, profili dei professionisti ricercati, maggiori dettagli sui prodotti/ servizi.
3 Non inventare nulla: magari ti abbiamo fatto sorridere, ma qualche volta capita anche che imprenditori wannabe pseudo furbi pompano il business plan per sbalordire (se stessi). Il punto è che si tratta poi di un’azione controproducente, perché non si è materialmente in grado di realizzarla.
4 Sii professionale: cos’è un business plan senza formalità? Si tratta comunque di un documento di una certa importanza, perciò presta attenzione allo stile e all’ortografia; rilega il piano e sii persuasivo a 360°, perché sono soprattutto i dettagli che fanno la differenza.
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Un software gestionale come Softshop può aiutare ad incrementare un business in diversi modi. Innanzitutto, esso consente di automatizzare e semplificare molte delle attività quotidiane, come la gestione del magazzino e la generazione di fatture elettroniche, risparmiando tempo e riducendo gli errori. Inoltre, esso fornisce una maggiore trasparenza e visibilità sui dati aziendali, attraverso la generazione di report in tempo reale, che consentono di prendere decisioni informate e migliorare l’efficienza operativa.
Inoltre, un software gestionale come Softshop può aiutare a monitorare i costi e aumentare la redditività, ad esempio, attraverso la gestione degli ordini, la tracciabilità degli articoli e la generazione di report di vendita, che consentono di identificare le opportunità di miglioramento. Infine, esso può contribuire a migliorare la relazione con i clienti, attraverso la gestione efficace degli ordini e la generazione di fatture elettroniche, aumentando la soddisfazione e la fedeltà dei clienti.
Tutte queste caratteristiche fanno parte di un buon business plan, e l’uso di un software gestionale come Softshop può aiutare a implementare e monitorare i progressi verso gli obiettivi aziendali. In sintesi, un software gestionale come Softshop può essere considerato uno strumento chiave per incrementare un business e supportare l’attuazione di un business plan.
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