Cerchi una guida completa sul franchising? Sei nel posto giusto!
Segui l’articolo e ti svelerò le conoscenze fondamentali per muoverti in questo mondo fatto di multinazionali di successo. Saprai come aprire un franchising!
Aprire un franchising richiede alcune attenzioni, scopriamo insieme quali sono i passaggi giusti da compiere!

Aprire un franchising: vantaggi e svantaggi

In breve, cos’è un franchising?

Franchising: una parola che senz’altro vi suona familiare.

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Così come vi è familiare girare per strada ed essere circondati da punti vendita di grossi brand (Mc Donald’s, Zara, etc.) non solo nella vostra città ma in tutta Italia. Quando parliamo di attività condotta secondo tale strategia è possibile riferirsi ad un tipo di progetto di marketing che, se svolto bene, può produrre grandissimi risultati.
Ecco, quando un’azienda grande e affermata apre sedi e punti vendita in tutta Italia si parla di accordi di franchising.

Un accordo di franchising consiste in un patto di affiliazione commerciale stipulato da due parti:

  1. il franchisor: ossia l’affiliante, l’azienda dal brand noto, la parte forte del contratto. Essa si avvale del franchisee, un’impresa più piccola, come avamposto per i suoi affari
  2. il franchisee: ossia l’affiliato, un’imprenditore più piccolo che si avvale del marchio del franchisor come cassa di risonanza, come “mentore” dei propri affari

Aprire un franchising: Obblighi del franchisee (i tuoi)

Anche il franchisee, una volta firmato il contratto di franchising con l’affiliante, ha degli obblighi a cui adempiere, fra cui:

  1. fare propri il know-how, il brand e gli standard di qualità del franchisor
  2. osservare le norme sulla privacy in merito ai dati sensibili che riguardano il franchisor
  3. pagare una quota fissa di ingresso nella rete del franchisor (la entry fee). Essa ricopre le spese che il franchisor ha investito sulla progettazione architettonica del locale del franchisee, la realizzazione del piano di startup del suo business, i compensi di professionisti coinvolti nell’avvio del negozio quali consulenti fiscali, visual merchandisers e altri, i costi relativi al calcolo di ROE, ROI, Cash Flow ed elaborazione del piano di prefattibilità. Altre spese aggiuntive sono le royalties, ovvero delle percentuali sulle vendite effettuate da versare alla casa madre.
  4. versare contributi pubblicitari per le campagne di marketing
  5. non divulgare in alcun modo le competenze e il know-how acquisiti dall’affiliante

Obblighi del franchisor (la catena)

Gli obblighi di un franchisor che stringe un accordo di franchising sono i seguenti:

  1. fornire al franchisee il marchio e altri diritti di proprietà intellettuale, il proprio know-how relativo al prodotto/servizio fornito, assistenza tecnica e formazione costante (in quanto il franchisee può benissimo essere un soggetto estraneo al settore del franchisor).
  2. realizzare a sue spese il progetto architettonico del locale del franchisee nonché il piano di start-up per avviare la sua attività
  3. elaborare documenti come il piano di prefattibilità, il calcolo del ROI, il calcolo del ROE, del BEP e del Cash Flow
  4. formare e poi fornire il personale da mettere al servizio del franchisee stesso

Aprire un franchising: pro e contro

Aprire un franchising potrebbe comportare non poche difficoltà e punti critici.

Nel business in generale ogni mossa ha i suoi pro e i suoi contro, e questo vale anche per gli accordi di franchising.

Un contratto di franchising rappresenta una simbiosi imprenditoriale fra due imprese: l’affiliante che vuole espandersi in altre zone e mercati e l’affiliata che vuole fatturare sotto l’egida di un grande brand. Generalmente, pensare di avviare un tipo di attività simile comporta un’attenta valutazione preliminare di alcuni fattori.

Quando si procede in tal senso, nell’aprire un franchising, è bene svolgere un’accurata analisi di possibili vantaggi e svantaggi che potrebbero presentarsi lungo la strada.
In quanto tale, aprire un franchising presenta anche dei punti di criticità.

Pro dell’aprire un franchising

Gli aspetti positivi dell’aprire un franchising, che ricadono sul franchisor e sul franchisee, sono i seguenti:

  1. il richiamo di un brand: che si traduce nell’espansione del proprio marchio in altre zone per il fanchisor e nell’egida di un marchio già noto per il più piccolo franchisee
  2. per il franchiseeil risparmiare tempo e denaro in strategie di marketing per lanciare un marchio sconosciuto da zero ma mutuandole dal franchisor
  3. il franchisee può, in un primo momento, evitare spese relative alla progettazione architettonica del punto vendita e all’acquisto degli arredi per il suddetto.
  4. rischi ridotti per il franchisee in quanto potrà avvalersi di un modello di business già collaudato dal franchisor
  5. maggior possibilità, sempre per il franchisee, di accedere ai prestiti finanziari in quanto gli investitori vedono di buon occhio gli affiliati ai grandi brand.
  6. uno scambio di competenze e informazioni relative al mercato locale fra franchisor e franchisee. Il franchisee, inoltre, può essere molto più informato sui trend e i gusti dei clienti di zona.
  7. la natura stessa del franchisee, che è un intermediario fra la casa madre e la clientela di una determinata zona. Questo permetterà alla sede centrale di delegare la risoluzione dei problemi dei clienti locali al franchisee. Nel mentre la casa madre potrà occuparsi di consulenza, pianificazione strategica e formazione del personale. Il franchisor, inoltre, minimizza i costi ed eventuali problemi che sorgono intorno alle risorse umane in quanto tali problemi sono più facilmente risolvibili dai franchisee in loco.

Contro dell’aprire un franchising

Dato che il business è sempre un campo minato è bene vagliare anche gli svantaggi del sistema franchising. Svantaggi che si ripercuotono anch’essi sui franchisor quanto sui franchisee:

  1. costi elevati, il che va preventivato nello sviluppo di un sistema complesso come quello dei franchising
  2. il rischio, da parte del franchisor, di perdere il controllo del franchisee in quanto è un venditore che, nella sua zona di esercizio, ha una certa autonomia. Talvolta, una volta cresciuto sotto l’egida del franchisor, il franchisee può anche decidere di tagliare del tutto i fili che lo legano alla rete di franchising dell’affiliante
  3. il franchisee dovrà ammortizzare le spese che il franchisor ha affrontato per lui pagando la costosa entry fee, tassa di ingresso nella rete del franchising. A questo si aggiungono le già citate spese in termini di royalties e contributi pubblicitari
  4. il franchisee, in cambio del prestigio di un grande marchio, dovrà rinunciare alla sua indipendenza e piegarsi a procedure aziendali standardizzate
  5. far parte di una rete di franchising, grossa e complessa, rallenta di per sé i processi decisionali. Prendere iniziative, sottoporle al franchisor e attendere la sua autorizzazione a procedere può richiedere tempo. Tale lentezza decisionale è inoltre un problema per lo stesso franchisor, infatti decidere di cambiare le proprie strategie aziendali sarà un processo tanto più lungo e complesso quanto più si è una grande azienda.
  6. in caso di recesso, per un franchisee sarà difficile e costoso affrancarsi dal franchisor, specie se quest’ultimo dovesse opporsi

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