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Gli stakeholder in azienda sono coloro che hanno un interesse o un investimento nella tua attività. Questi possono includere dipendenti, manager, membri del consiglio, proprietari dei propri beni, investitori, fornitori e le comunità dei tuoi clienti e consumatori.
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Stakeholder in azienda
Inoltre, la stessa teoria degli stakeholder (Post J.E., Prerston L.E., Sachs S., “Redefining the Corporation”, Stanford University Press, 2002) si è evoluta nel tempo ed è ora più ampia e, per così dire, più completa. , invece un ambito più ristretto e più chiaro: se Freeman e Reed, già considerati uno dei primi teorici in materia, sostengono che i concorrenti possono essere considerati anche in una certa misura nell’interesse dell’azienda (ma benefici negativi – in logica puramente competitiva , sono sempre stati comunicatori di interessi in relazione all’azienda).
Tuttavia, il campo è ancora vasto e la maggior parte delle aziende oggi è costituita da società multi-stakeholder e non è sempre facile determinare quali interessi siano detenuti dai molti attori che interagiscono con l’organizzazione. Ad esempio, i proprietari di un’azienda possono essere principalmente interessati alla crescita dell’azienda e al raggiungimento dei suoi obiettivi economici. Gli investitori possono essere principalmente preoccupati per il ritorno sul loro investimento.
Oltre alla semplice soddisfazione economica all’interno dell’azienda, il dipendente deve avere potenzialità di crescita professionale e personale o poter fare affidamento, ad esempio, sul piano previdenziale aziendale. Anche in questo caso, l’interesse primario di un governo può essere che le imprese rispettino le norme ei regolamenti nazionali e il sistema fiscale.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma è già chiaro che gli stakeholder sono più che semplici azionisti. I due termini azionista e stakeholder sono spesso confusi o usati in modo improprio come sinonimi, sebbene un azionista sia sempre anche uno stakeholder in un’azienda, ma non viceversa.
Gli azionisti sono essenzialmente gli azionisti che hanno acquistato sul mercato azionario azioni della società. In poche parole, è grazie alle azioni della società che possiede che l’azionista è un naturale stakeholder dell’azienda. Gli stakeholder, invece, non hanno alcun interesse legale o economico nei beni aziendali, ma possono partecipare con interesse al proprio destino. In genere, soprattutto, se gli interessi degli azionisti legati all’organizzazione sono liquidi e temporanei, gli interessi degli stakeholder sono di più lungo periodo, almeno nella stessa misura della tipologia di partecipazione.
Nel corso del tempo, per semplicità, sono state identificate diverse tipologie di stakeholder. La differenza più evidente è la differenza tra stakeholder interni ed esterni. Gli stakeholder interni di un’azienda sono tutte le entità all’interno dell’organizzazione che interagiscono direttamente con i processi aziendali, come proprietari, membri del consiglio, dirigenti, dipendenti, ecc. D’altra parte, i cosiddetti stakeholder esterni includono tutte le entità come istituzioni, governi, gruppi industriali, consumatori e associazioni di protezione. Operano al di fuori dell’azienda e sono interessati alle attività aziendali.
Ancora un’altra distinzione classica considera l’importanza degli stakeholder per l’azienda e quanto profondamente le loro decisioni e azioni possono influenzare operazioni e risultati. Si identificano in questo senso.
Stakeholder chiave che hanno il maggiore impatto sull’azienda e sono direttamente correlati al destino dell’aziendaStakeholder secondari, ovvero entità che attribuiscono un peso diretto minore o sono influenzate dai risultati delle attività dell’impresa E forse le parti terze e gli stakeholder esclusi sono entità che hanno ciascuna solo interessi marginali rispetto all’azienda e entità che hanno un impatto minimo o nullo sul business e di conseguenza hanno un impatto minimo o nullo.
Tuttavia, ci sono due metodi più comunemente usati per la mappatura degli stakeholder. È possibile creare una cosiddetta Stakeholder Power Matrix, che traccia un piano e due assi, ciascuno dei quali rappresenta il potere e l’influenza di cui godono i vari attori presi in considerazione.
In alternativa, un diagramma di Venn può essere utilizzato come matrice di stakeholder per determinare il valore di ogni stakeholder correlando fattori come potere, fiducia e necessità di un’azienda.
Questi tipi di compiti non hanno un unico valore cognitivo. Ciò significa che qualcuno che ha appena iniziato un progetto, o un’azienda che è ancora nelle prime fasi del suo ciclo di vita, sa con quali stakeholder sta lavorando. Sebbene progettato per contrastarsi a vicenda, periodicamente può aiutare le organizzazioni a eseguire una sorta di analisi SWOT e le minacce provenienti dal mercato e dai possibili alleati sono, tra le altre cose, un buon punto di partenza per la cosiddetta gestione degli stakeholder.
Soprattutto, come indicato dal Key Train Manifesto, un’azienda moderna, che deve essere intesa come un sistema aperto nelle sue relazioni continue e nella comunicazione con l’esterno, deve investire continuamente le proprie risorse nell’individuazione di fattori positivi di influenza. Rafforzare buone relazioni con gli stakeholder chiave e prevenire la conversione di stakeholder anche secondari in stakeholder negativi in relazione all’azienda e al business.
Le controversie con gli stakeholder (l’esempio più diretto sono le controversie con sindacati e gruppi di interesse) sono quelle dove richiedono condizioni contrattuali migliori per i dipendenti dell’azienda e minano la sostenibilità del business se non influiscono effettivamente sulla buona volontà dei dipendenti dell’azienda. di farlo. Da evitare in quanto ne gode l’azienda o l’intero settore (mercati, decisori, consumatori, cosa è successo con i big del food delivery dopo le affermazioni dei rider di novembre 2020).
A tal fine, e più in generale per una gestione degli stakeholder di successo (Rebora G., Guida all’organizzazione aziendale, Carocci, 2001), è inevitabile un continuo e importante scambio di informazioni, preferibilmente documentato o supportato da un regolare scambio di informazioni. Rapporti, dati e idee a disposizione di un’azienda in relazione ad attività o obiettivi che sono stati raggiunti o sono già stati raggiunti sono in una certa misura rilevanti e possono guidare tutti gli stakeholder e gli altri a prendere decisioni che influiscono sulla vita dell’azienda.
Ascoltare gli stakeholder e cercare di conciliarli quando gli stakeholder sono tanti e non sempre omogenei tra loro è di livello zero. A un livello successivo, potremmo tentare di coinvolgere gli stakeholder in modo più diretto nel processo e nei momenti critici della vita aziendale, e in questo senso ci sono vari modi in cui gli stakeholder interagiscono con la letteratura.
Per una gestione degli stakeholder di successo, è importante avere un continuo e regolare scambio di informazioni, documentato e supportato da un sistema di gestione delle informazioni. I dati, i rapporti e le idee a disposizione di un’azienda in relazione alle attività o agli obiettivi raggiunti o in corso di raggiungimento sono rilevanti e possono guidare tutti gli stakeholder e altri decisori nell’influire sulla vita dell’azienda. Per una gestione efficace e precisa degli stakeholder, ti consigliamo di utilizzare un software come SoftShop, che ti consente di tenere traccia degli ordini, gestire l’inventario e monitorare i costi in modo efficiente, oltre a fornirti una panoramica completa della tua attività e aiutarti a prendere decisioni informate.
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