Compensazione credito iva

Di seguito forniremo tutte le informazioni riguardo alla questione compensazione credito iva maturato al 31 dicembre 2020. Dal 1°gennaio di ogni anno è possibile utilizzare la compensazione del credito iva calcolato all’anno precedente. Prima di procedere identificando quali siano i limiti relativi alla compensazione del credito iva relativa all’anno 2021, procediamo fornendo alcune informazioni riguardo cosa sia. E come essa si distingua tra verticale ed orizzontale. Quando si parla di limiti in tal materia è possibile riferirsi alla compensazione orizzontale.

Compensazione credito iva: distinzione tra orizzontale e verticale

Quando si parla di compensazione verticale ci si riferisce ad un’operazione priva di alcuna limitazione. In questo caso, il credito viene utilizzato per compensare un debito della stessa imposta. Nel caso di compensazione orizzontale invece, il credito serve per compensazioni di un debito diverso dall’iva. Parlando di compensazione orizzontale si fa riferimento ad un limita sancito dall’art. 9 comma 2 del D.l. 35/2013 a a 700.000 €.

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Compensazione credito iva. In ogni caso, per essere più chiari è possibile affermare che stiamo parlando di due diverse modalità di compensazione. Un classico esempio di compensazione interna o verticale è la compensazione credito iva su iva. Il contribuente potrà così presentare un solo modello F24 per l’unico importo residuo a debito.

Con la compensazione orizzontale o esterna invece dovranno essere compensati debiti o crediti di diversa natura. In questo caso i contribuenti dovranno servirsi esclusivamente di canali quali Entrael/Fisconline, a prescindere dall’importo.

Compensazione credito iva 2021

Compensazione credito iva, qualche info in più. Dopo aver fornito le giuste definizioni è possibile addentrarci in modo più specifico all’interno delle questioni ultime sul credito iva 2021 e sulle sue modalità di compensazione. Le normative di seguito presentate saranno valide solo per la variante orizzontale di compensazione iva.

Il limite imposto per tale operazione è di 5000 euro. Nel caso in cui ci sia credito eccedente questa somma, quest’ultimo potrà i contribuenti potranno utilizzarlo solo dopo il decimo giorno dalla presentazione della dichiarazione annuale dell’iva. Ciò però sarà possibile solo a patto che sulla dichiarazione iva un professionista abilitato abbia conferito conformità al documento.

compensazione credito iva

Per quanto riguarda il periodo di imposta 2020 i contribuenti dovranno presentare la dichiarazione iva dal 1°febbrario al 30 aprile 2021. Come detto in precedenza, il pagamento del modello F24 dovrà avvenire esclusivamente tramite canali telematici e non sarà concessa alcuna operazione di home banking.

Regole per la compensazione credito iva

Inoltre si ricorda che dal 2021 valgono le disposizioni previste dall’articolo 31 del D.L. n. 78/2010, nel quale è sancito:

  • il divieto di utilizzare i crediti erariali in compensazione in presenza di debiti superiori a 1.500 euro per i quali sia stato oltrepassato il termine di pagamento
  • la possibilità di pagare  i ruoli erariali servendosi dell’operazione di compensazione credito iva

Qualche chiarimento: Iva a credito e iva a debito

Qualsiasi attività economica accumula ogni anno iva a credito con gli acquisti e, iva a debito con i pagamenti. L’imprenditore, servendosi del principio di compensazione credito iva precedentemente illustrato potrà calcolare quale sarà la cifra complessiva da elargire. Per fornire un esempio pratico potremmo ipotizzare che un imprenditore abbia acquistato prodotti per la sua attività pari alla cifra di 5000 euro annui e abbia venduto merce per la somma di 2000 euro.

L’iva a debito sarà pari al 22% del totale speso, quindi: 440 euro.

L’iva a credito sarà parli al 22% del totale incassato, quindi: 1100 euro.

In questo specifico caso, l’iva a credito è superiore dell’iva a debito e dunque non dovrà essere elargita alcuna somma di iva allo Stato. L’iva a credito potrà essere utilizzata allora per compensare eventuali altre spese fiscali.

All’interno del modello F24 è predisposta una colonna apposita: “importi a credito”.

Compensazione IVA: i limiti

Alla base della fruizione della compensazione del credito Iva ci sono due fattori: il rimborso – che in realtà è residuale – e l’utilizzo per pagare altre imposte, o anche la stessa Iva dovuta per periodi diversi. Nell’ultimo caso, avremo una compensazione che prenderà il nome di “verticale” questo perché opererà nell’ambito della medesima imposta. Nel caso in cui il credito Iva venga utilizzato per compensare un debito relativamente alle imposte diverse dall’Iva, tale operazione viene definita “orizzontale“, questa soluzione può realizzarsi solo in caso di specifiche condizioni.

Prima di tutto possiamo dire che la compensazione orizzontale è soggetta ad un limite generale che non deve superare i 700.000 euro annui.

Dal 1° gennaio 2020, il credito Iva potrà essere utilizzabile in totale libertà solo fino al valore di 5mila euro e non oltre. A dire il vero si tratta solo di un’eccedenza la quale può essere soggetta al limite che abbiamo esaminato.

Inoltre, per poter utilizzare questa eccedenza occorrerà anche avvalersi dell’attestazione rilasciata dai soggetti fiscalmente abilitati. Stiamo parlando del “visto di conformità” documento che viene apposto sulla dichiarazione. Grazie a questa attestazione il professionista certifica la corrispondenza tra i dati in essa riportati e le risultanze delle scritture contabili.

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